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Castelli e Memoria
a cura di Sandro Portelli - seconda uscita della collana "I Giorni Cantati" prodotta dal Circolo Gianni Bosio con l'editore Squilibri. Esito di una quarantennale ricerca sul campo, il volume e i due cd ricostruiscono una memoria storica e una cultura musicale forgiate dalla vicinanza con Roma e dal rapporto con la terra, nell'originale intreccio di cultura contadina ed echi urbani.
è online il booktrailer di "Erbario e Bestiario Fantastico dei Castelli Romani". Questo il link: http://www.youtube.com/watch?v=t_OwPqjmD04
Erbario e Bestiario Fantastico dei Castelli Romani racconta i saperi, i miti, le pratiche magico-religiose, le tradizioni e le leggende che si strutturano attorno al patrimonio di fauna e flora dei CASTELLI ROMANI. Il libro - grazie a un'esauriente raccolta di documenti e alle testimonianze dirette delle persone del luogo - traccia una lunga micro-storia dei Castelli basata sull'analisi del complesso rapporto natura/cultura.
Sabato 18 settembre alle ore 18, presso il Centro Anziani di Rocca Priora, in piazzale Zanardelli (Castel Savelli), si svolgerà un incontro con poeti improvvisatori in ottava rima, che si scontreranno su temi popolari, storia, ecologia e temi di varia attualità. L'iniziativa si inserisce nel programma di eventi "Cose mai viste" organizzato dal Parco Regionale dei Castelli Romani. Per partecipare a questa, come a tutte le altre iniziative in calendario, è necessaria la prenotazione.
Un lungo e minuzioso lavoro di recupero nella memoria, una piacevole passeggiata nei ricordi dove riaffiorano aneddoti, storie e tradizioni. Il libro di Paolo Pellicciari, che il Parco dei Castelli Romani pubblica nella collana "Ambiente e territorio", rende omaggio al Comune castellano con racconti, leggende e scritti brevi che affrescano il recente passato di Frascati, consentendo di riannodare i fili e di ritrovare le origini di modi di dire, di oggetti e abitudini oggi entrati nella cultura e nel linguaggio comune.
Con la sera, quando tutti erano tornati dal lavoro, giungevano le ore dei giochi spensierati. Bambini e ragazzetti, qualcuno scalzo, occupavano ogni largo delle strade e vi restavano fino a tardi, anche nel buio e nel freddo, e i familiari si sgolavano per richiamarli in casa. Talora maschi e femmine giocavano insieme, talora in gruppi distinti... A 'nguattarella(nascondino), a gatta cèca (mosca cieca), a 'cchiapparella (ad acchiapparsi), a campana 'e zoffiéttu (la classica campana che tracciavano sui selci col gesso o nelle strade sterrate con un legnetto), a guardie e fuoriusciti (guardie e ladri), alla guerra francese (i componenti di sue squadre si acchiappavano, facevano prigionieri...) e a Barba Girolamomaschi e femmine giocavano insieme.
Bambini e ragazzi naturalmente giocavano; e per la strada perché le case erano pigole e le cucine, dai grandi camini, ingombre di utensili domestici e di sacchi di provviste, legumi, patate, farina di granoturco... Ma nell'infanzia cominciavano anche a lavorare per guadagnarsi in prate il pane che mangiavano.
“La capanna di paglia ove abito con i miei compagni – nelle campagne di Genzano, in località Tor Paluzzo – è stretta e bassa. Si dorme su poca paglia polverosa. Per cucinare, vi è una latta da petrolio vuota. L’acqua bisogna andarla ad attingere un chilometro lontano in un pozzo fangoso ed è un’acqua giallastra e torbida. Per bere c’è vino in abbondanza e squisito, ma purtroppo il vino non serve per lavarsi”. Pino Levi Cavaglione è un giovane avvocato ebreo, giunto ai Castelli dopo anni di confino e di prigionia nei campi di concentramento tedeschi.
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