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UN NUOVO PERICOLO PER IL PARCO !!!

Un nuovo pericolo per il Parco: la sua cancellazione da parte della Regione Lazio, meno fondi, taglio delle attività, eliminazione delle azioni di salvaguardia dell'ambiente e del territorio!

 Dopo anni di battaglie ambientaliste, dopo che numerose persone e associazioni hanno supportato il Parco dei Castelli Romani, dopo che si è anche riuscito ad avere negli ultimi anni un'amministrazione del Parco decente, un nuovo attacco al Parco potrebbe rendere inutile tutto quello che è stato fatto in questi anni!

Ricordiamo alcune date:

• 1979 Si organizza il comitato per il parco dei Castelli Romani composto da cittadini, esperti di natura e territorio, associazioni;

• 1984 Dopo la raccolta di più di 7.000 firme degli abitanti dei Castelli Romani si propone la legge popolare per l'istituzione del parco;

• 1984 I politici dei Castelli tentano di vanificare tutto approvando una perimetrazione truffa che esclude il 41% di territorio boschivo;

• 1994 Dopo dieci anni di battaglie un gruppo di ambientalisti e di associazioni riescono a far modificare la perimetrazione con una più utile alla conservazione della natura;

• 2008 Qualche politico serio inizia a far marciare il Parco, iniziative di salvaguardia, turismo sostenibile, promozione dei lavori ecologici;

• 2010 Il Parco è commissariato dalla Regione Lazio e ora rischia di scomparire.

A fine agosto la Regione ha mandato un commissario politico a governare il Parco, un rappresentante della destra con il preciso compito di bloccare qualsiasi attività dell'Ente. Nel bilancio di previsione 2011, approvato dal commissario, niente visite guidate, niente antincendio, niente comunicazione, niente educazione ambientale, niente controllo del territorio. Blocco degli automezzi per mancanza di carburante. Non ci sono soldi perché la Regione Lazio, guidata dalla presidente Polverini, ha tagliato del 50% i finanziamenti».

Il Commissario del Parco taglia le risorse destinate al funzionamento del Parco però si assegna un’indennità di carica per quasi 80 mila euro annui delle quali beneficia in qualità di commissario. Non c'è che dire, una strategia tesa a dimostrare che i parchi non funzionano, tagliando le spese di funzionamento degli stessi parchi, e il gioco è fatto! Tutela, partecipazione, visite guidate, educazione ambientale, bonifiche e pulizie periodiche, interventi antincendio, salvaguardia della flora e della fauna sono attività che risulteranno vanificate dalle scelte politiche della destra, che al contrario accarezza propositi di "sviluppo" da attuarsi attraverso l'edilizia.

Costruire, sempre e dappertutto, ridurre i confini del Parco, tollerare la caccia indiscriminata, questo il suo programma. Per cominciare, da qualche settimana le macchine del parco sono ferme. I fuoristrada dei guardiaparco e delle squadre operai sono parcheggiate in attesa che si trovino soldi per la benzina, che non arriveranno. Intanto nessuno controlla più il territorio e le attività di pulizia e manutenzione sono interrotte.

Dal punto di vista politico si è creato un deficit di democrazia, i sindaci dei comuni del Parco sono stati tagliati fuori. I loro rappresentanti, regolarmente nominati, sono stati estromessi dai normali meccanismi di governo del territorio, che prevedono un Consiglio Direttivo "plurale". Un atteggiamento dispotico che accentra tutti i poteri su una sola figura di smaccata appartenenza politica che non pare avere alcuna intenzione di svolgere il ruolo superpartes che normalmente gli competerebbe. Rivolgiamo un appello alla politica più attenta e sensibile, alle associazioni ambientaliste, alla società civile, a tutti i cittadini, affinché il grande patrimonio ambientale e storico dei Castelli Romani sia preservato dagli appetiti di chi ritiene di poter disporre delle ricchezze del nostro territorio con intenti speculativi.

Roberto Salustri


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