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SIGNIFICATO, CURIOSITA' E COLTURE DEI MESI DI LUGLIO ED AGOSTO

Settimo e ottavo mese dell’ anno secondo il calendario gregoriano, devono il loro nome rispettivamente a Giulio Cesare  e ad Augusto. Giulio Cesare,  della Gens Iulia, un'antichissima Gens romana che vantava la sua origine da Iulo (Ascanio) figlio di Enea e fondatore di Albalonga , l’attuale Albano, fu politico, generale e scrittore latino, promulgò il calendario giuliano basato sul ciclo delle stagioni e spostò l’inizio dell'anno solare dal 1° Marzo al 1° Gennaio. Fu ucciso alle Idi di Marzo del 44  a.c. da un gruppo di cospiratori che mal sopportavano il potere assoluto e forse per il suo tentativo di instaurare la monarchia. Gaio Giulio Cesare Ottaviano, originario di Velletri, pronipote di Giulio Cesare, ottenne il titolo di Augusto con il quale è ricordato dal senato romano nel 27 a.c. e fu il primo imperatore romano. Considerato inesperto per la sua giovane età quando prese il potere, dimostrò un’ abilità politica e una capacità di autonomia decisionale notevoli. Sotto il suo regno, Mecenate suo importante consigliere fondò un circolo di intellettuali che vantava personaggi quali  Virgilio, Ovidio, Orazio, Properzio e Livio cui dobbiamo molte delle opere della letteratura classica. 

Per quanto riguarda invece il calendario celtico e neopagano, questi non contemplano festeggiamenti particolari durante il mese che noi chiamiamo Luglio. Ma il primo di Agosto si celebra un’importante festività, dal nome per noi quasi illeggibile se non impronunciabile, Lughnasadh. Questo termine gaelico significa letteralmente “Primo Agosto” (Lugh = agosto) ed indica una festività gaelica che si celebra ancora oggi in alcune zone dell’Irlanda, corredata da danze e fuochi. Lughnasadh apre la serie delle tre celebrazioni legate al raccolto autunnale – gli altri due Sabbat sono Mabon e Samhain, rispettivamente l’equinozio di autunno e la festa nota come Halloween. Il rituale è quello che simbolicamente rappresenta il sacrificio del dio sotto forma di grano che viene mietuto per nutrire e sostenere la vita delle creature umane sulla terra. Il grano veniva dunque “divinizzato”, considerato come una divinità, come emanazione e manifestazione del dio Sole, che governa e regola appunto la crescita delle piante e in particolare del grano. Il dio sole in gaelico veniva infatti chiamato Lugh. Questa festività viene anche indicata con un altro nome, Lammas, di derivazione anglosassone. Si tratta di una festa che fu poi cristianizzata, che cadeva nello stesso periodo, probabilmente della stessa origine di quella gaelica. Il termine deriva da “loaf-mass” o “festa dei pani”, indice dunque di una festa di ringraziamento per il grano e il primo frutto del suo raccolto, il pane, che conserva la valenza di celebrazione del grano come datore di vita. Rituali moderni prevedono la preparazione di un pane a forma di divinità che viene consumato ritualmente. Nei paesi anglosassoni si festeggia la prima mietitura dell’anno con una benedizione del pane ottenuto dal raccolto che viene celebrata in chiesa.

Simbolicamente la festa del raccolto può essere vista come momento di raccoglimento interiore, inteso come raccolta dei frutti del nostro lavoro spirituale e come preparazione alle stagioni fredde. In questo periodo tutte le verdure, i frutti, le erbe, i cereali sono maturi, e dunque sacri, per la festa del raccolto. È il periodo in cui la Madre Terra dà il massimo della sua abbondanza, non a caso l’allegoria dell’estate è spesso rappresentata come una figura femminile che porta in mano una cornucopia carica di frutti. Le giornate in questo periodo iniziano ad accorciarsi lentamente ma visibilmente. Lammas rappresenta un altro raggio della ruota ciclica di morte e rinascita, che viene onorata per le sue implicazioni e doni caratteristici e unici. La morte infatti non è annientamento che genera tristezza, ma semplice e necessaria trasformazione, come ci insegna la Natura. Modo di pensare assai osteggiato al giorno d’oggi, ma al quale è necessario rieducarci. Magari ritornando ad osservare la Natura ed a vivere secondo i suoi ritmi.

Luglio e Agosto, entrambi lunghi mesi pienamente estivi sono in realtà molto diversi tra loro: torrido il primo, con giornate lunghe e scarso di piogge, più fresco il secondo specialmente verso la fine, portatore delle prime pioggie e in qualche modo annunciatore dell'autunno in arrivo. In campagna sono mesi di intensa attività lavorativa, terminata la mietitura a Luglio iniziano i lavori di preparazione del terreno per le nuove semine, molte sono le piante orticole che in questi mesi vengono seminate o trapiantate per poterle poi raccogliere nei mesi autunnali, il cavolo cappuccio, il finocchio, bietole e cicorie, radicchi  e cavolfiori, mentre altrettante sono le varietà in piena raccolta, pomodori, melanzane, cetrioli, peperoni, zucchine. Anche  le piante da frutto in questi due mesi sono prodighe di frutti e ferve la raccolta delle ultime albicocche, delle pesche, delle susine, delle mele, delle pere,delle nocciole, dei kiwi. Altre piante come gli agrumi , nespoli del Giappone e melograni necessitano in questo periodo di stasi vegetativa e di essere potate.

 Anna Zilli

 


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