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KRIYA: TECNICHE DI PURIFICAZIONE PER SALUTE E BENESSERE

Le tecniche purificatorie del corpo e della mente, in Sanscrito Kryia, le quali secondo Swatmarama, l’autore dell’autorevole saggio sullo Yoga, L’Hatha Yoga Pradipika, uno tra i testi fondamentali dell’Hatha Yoga – ce ne sono in tutto quattro di particolarmente autorevoli, tutti scritti tra il sesto e il quindicesimo secolo - sono la base dello Yoga, uno tra i primi passi in assoluto in questa disciplina meravigliosa. Avendo riscoperto questa priorità e avendone riconosciuto la fondatezza e il grande vantaggio soprattutto nella società occidentale che fa ruotare in modo maniacale ed esclusivo tutto attorno al corpo, si può partire per un viaggio alla scoperta degli insegnamenti più importanti dello yoga proprio attraverso queste fondamentali tecniche purificatorie.

 

Sappiamo che secondo la filosofia yoga il corpo è considerato il tempio dell’anima, e in quanto tale è bene prendersene cura – evitando l’ossessione tipicamente occidentale che abbiamo sviluppato – e trattarlo adeguatamente. Il nostro interesse di occidentali per il corpo in realtà si limita alla sua parte esteriore: siamo ossessionati dalle forme, dalla pelle, dal trucco, dalle acconciature, dall’odore mentre tralasciamo quello che sembra essere più importante, cioè la sua salute interna che poi automaticamente si manifesta nel suo aspetto esteriore. Una tra le tecniche di purificazione, che poi hanno lo scopo di diventare un vero e proprio stile di vita da applicare nella quotidianità è ovviamente l’alimentazione: una dieta sana, preferibilmente vegetariana, biologica, che non prevede il consumo di prodotti industriali e raffinati (dolciumi, biscotti, zucchero bianco e farine bianche), né l’abuso di alcool, di caffé, tè  e cioccolata è sicuramente uno tra i Kriya fondamentali, insieme all’astensione dal fumo.

Un altro Kriya tanto ovvio quanto benefico è la doccia: fatta di mattina e/o di sera, oltre ad assicurare una pelle sana e libera da impurità è anche un ottimo purificante a livello energetico. Tutti conosciamo la potenza della doccia che oltre a togliere lo sporco elimina la stanchezza e rigenera. Un altro Kriya che dovrebbe entrare a far parte delle nostre norme igieniche quotidiane è la pulizia della lingua, che dovrebbe essere delicatamente “raschiata” con un apposito nettalingua la mattina appena alzati, prima di ingerire qualsiasi liquido o solido, per rimuovere la patina bianca delle tossine che durante la notte si sono concentrate sulla superficie della lingua.  Ma ritorniamo agli insegnamenti di Swatmarama. Per questo grande yogi l’autocontrollo e la disciplina nella forma degli Yama e Niyama (le regole morali e di comportamento individuale) non sono i primi requisiti dello Yoga in quanto implicano già una certa consapevolezza ed evoluzione spirituale. Per cui egli inverte l’ordine di importanza dei “requisiti” per gli aspiranti discepoli dello yoga e mette le tecniche di purificazione del corpo al primo posto nel percorso dell’ Hatha Yoga.

Prima è necessario pulire tutto il corpo: lo stomaco, gli intestini, il sistema nervoso e gli altri sistemi. Secondo l’Hatha Yoga Pradipika i Kriya sono 6: neti, dhauti, basti, nauli, kapalabhati e trataka. Jala Neti è la tecnica di lavaggio nasale che si effettua con uno strumento particolare, il Lota, che somiglia vagamente ad una piccola teiera di ceramica (è il materiale migliore sebbene ne esistano comode versioni da viaggio in plastica). Il Lota si riempie con acqua tiepida tendente al caldo in cui viene sciolto un cucchiaino raso di sale fino. Si poggia il beccuccio del lota prima sulla narice destra e si fa passare l’acqua fino a farla uscire dalla narice sinistra e poi si ripete dall’altra parte. Si mantiene una posizione piegata in avanti e preferibilmente si esegue davanti al lavandino del bagno. Si soffia poi il naso per liberarlo da muco ed acqua. Questa pratica libera le vie nasali da sporcizia ed è particolarmente indicato per chi vive in città e per chi soffre di sinusite, mal di testa, infiammazioni oculari; aiuta a prevenire raffreddamenti e infiammazioni alle vie nasali oltre a portare benefici in caso di allergie di vario tipo. Dhauti è una pratica molto difficile e va eseguita sotto l’attenta guida di un esperto. Consiste nell’inghiottire una garza imbevuta di acqua e sale, lasciarla per qualche minuto riposare nello stomaco e poi tirarla fuori delicatamente. In questo modo tutto l’esofago e lo stomaco vengono purificati da tossine accumulate nel tempo. Un’altra tecnica di dhauti forse più accessibile ma sempre da fare con una guida esperta consiste nel bere circa 3 litri di acqua tiepida con sale gradualmente e poi eseguire degli esercizi particolari.

L’acqua verrà poi espulsa gradualmente attraverso l’intestino, che verrà purificato insieme allo stomaco. Bhasti consiste in una specie di clistere, sempre a base di acqua calda e sale, per purificare l’intestino; l’acqua dovrebbe essere “pompata” dall’ano, anche con l’ausilio di un catetere, e va da se che si tratta di una tecnica avanzata che richiede parecchio tempo di pratica e preparazione. Nauli è un esercizio di contrazioni addominali che però richiede l’aver già imparato bene la contrazione addominale di base, l’Uddhyana bhandha. Si tratta di imparare ad isolare i muscoli addominali rettali lateralmente contraendoli. È un esercizio che stimola la digestione, tonifica i muscoli addominali, gli organi di riproduzione e di escrezione. Anche questo richiede la supervisione di una guida esperta. Kapalabhati è un esercizio di respirazione, di pranayama. Il suo nome in sanscrito significa “del cranio splendente”, in quanto come sensazione immediata, kapalabhati dona chiarezza e leggerezza mentale, come se spazzasse via i pensieri che si accumulano nella mente. È un tipo di respirazione energizzante, che risveglia ed espelle le tossine dai polmoni, mentre rilassa il viso e i nervi. Si pratica seduti a terra. L’esercizio consiste nell’inspirare delicatamente e nell’espirare con forza; in questo modo si inverte il ritmo normale in cu l’espirazione è più debole, quasi passiva.

Si ripetono queste inspirazioni ed espirazioni veloci per cicli (è bene iniziare con cicli corti di circa 20 inspirazioni ed espirazioni per poi gradualmente aumentare) e tra un ciclo e l’altro si inspira e si ispira normalmente per riposarsi e poi riprendere. Trataka è l’ultimo dei Kriya ed è un esercizio che sviluppa la capacità di concentrazione ed è un buon esercizio introduttivo alla meditazione. Oltre a sviluppare la concentrazione e a calmare la mente, trataka è anche un ottimo esercizio per gli occhi, per rilassarli e migliorarne le funzioni. Rilassando la mente aiuta anche a sviluppare la memoria e a combattere problemi come ansia e insonnia. Alcuni di questi esercizi, se praticati quotidianamente come la pulizia della lingua e il Jala Neti, donano benessere e salute.

 

 

 


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