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I VANTAGGI DELL'AGRICOLTURA BIOLOGICA
Sono passati millenni da quando l'uomo iniziò, in quella che era chiamata la mezza luna fertile, a coltivare le prime piante per consumo alimentare. Questo passo consentì alla specie umana di abbandonare una vita di vagabondaggi a favore di una vita stanziale e pose inizio a quella trasformazione sociale che ci ha portato in una spirale perversa a sovrappopolare il nostro splendido pianeta. Maggior disponibilità di cibo ha portato a maggior popolazione con conseguente necessità di nuove terre, a guerre per le zone migliori da coltivare, alla creazione di caste di sacerdoti, di guerrieri, di padroni e di servi ed è così tuttora pur con le modifiche subite dai servi che l'avvento dell'era industriale ha tolto dai campi e trasformato, moltiplicatoli a dismisura, in consumatori inconsapevoli.
Consumiamo già oggi più di quello che la Terra ci mette a disposizione, consumiamo a credito e il conto catastrofico ci verrà prima o poi presentato dal pianeta - è solo questione di anni. La gravità dei problemi ambientali impongono di ripensare, oltre al nostro stile di vita anche al nostro sistema agricolo che è alla base della sopravvivenza della specie umana. Qualche piccolo segnale positivo al quale agganciarci sembra venire in questi ultimi anni dall'agricoltura biologica che sempre più persone in Italia e nel mondo iniziano a praticare e a scegliere.
Il biologico è una via alternativa all'agricoltura industriale, all'uso dei prodotti chimici, degli organismi transgenici, alle monocolture pilotate dai grandi produttori. Si tratta di un ritorno a un'agricoltura più in armonia con l'ambiente, con prodotti venduti sui mercati locali e non trasportati in giro per il pianeta e più genuini. Su scala globale il fenomeno è ancora piccolo ma sta crescendo in maniera esponenziale via via che le persone prendono consapevolezza del fatto che va cambiato il nostro modello di sviluppo.
Ogni ettaro di terreno sottratto ai veleni dell'agricoltura industriale è un ettaro restituito alla natura con vantaggi per tutto l'ecosistema. Dobbiamo smetterla di usare fertilizzanti di sintesi, tossici per la fauna, inquinanti per le acque, complici dell'effetto serra direttamente o durante i processi di produzione.
L'agricoltura biologica può essere biodinamica o organica; la biodinamica è quella fondata sulla dimensione cosmica dell'uomo e della natura; le colture vengono effettuate in armonia con le fasi lunari o astrali, usa energizzanti omeopatici e la rotazione agraria dei terreni è fatta secondo precisi passaggi colturali; l' organica si basa più sulla salute del terreno e il suo equilibrio tra micro elementi e microflora, le lavorazioni sono superficiali e ridotte al minino. In entrambi i modelli il suolo è considerato, come deve essere, un sistema vivente e non come per l'agricoltura chimica un supporto e gli ambienti naturali, boschi, campi, acque ecc. sono parte integrante dell'ecosistema e vanno tutelati.
La vitalità del suolo nel biologico è punto di partenza e al tempo stesso di arrivo della pratica agricola. Pensare al terreno come a un qualcosa di vivo non è pratica intuitiva, invece va pensato come un complesso sistema vivente del quale spesso sappiamo molto poco. In un ettaro di suolo ci sono miliardi di batteri, tonnellate di funghi, alghe, invertebrati alcuni dei quali preziosissimi per la fertilità come i lombrichi, che nei terreni trattati chimicamente scompaiono quasi del tutto.
La fertilità del suolo è la base dell'agricoltura stessa; l'agricoltura chimica risolve la perdita di fertilità apportando massice dosi di concimi chimici, mentre l'agricoltura biologica mantiene la fertilità naturale dei terreni seguendo il più possibile i principi ecologici. Sono tecniche biologiche la rotazione delle colture, il sovescio (ovvero l'incorporazione nel terreno di colture erbacee), la concimazione naturale con compost o letame maturo, la lavorazione superficiale del terreno, la pacciamatura (la copertura del suolo con teli o paglia per evitare la nascita di infestanti).
Al tempo stesso anche le pratiche di controllo degli organismi dannosi avviene mediante tecniche non chimiche, si usano qundi predatori naturali, insetti parassiti degli insetti dannosi, trappole biologiche, insetticidi naturali come il piretro. L'impianto di siepi tra i vari campi dà modo a molte specie animali utili di trovare un ambiente naturale dove insediarsi e riprodursi, parliamo di uccelli insettivori, dei ricci o dei toporagno. L'agricoltura biologica si prefigge inoltre la conservazione della biodiversità ovvero di quelle piante o animali che meglio si adattano e resistono all'ambiente e alle avversità locali senza bisogno di pratiche agricole particolari, costose o peggio velenose per l'ambiente.
In conclusione il biologico ci consente di eliminare l'uso di fertilizzanti, antiparassitari e anticrittogramici di sintesi, di eliminare dai prodotti tracce di pesticidi e fertilizzanti, di migliorare la qualità dei prodotti certamente più ricchi di vitamine e di elementi chimici e minerali utili, con un maggior contenuto in fibre e minor contenuto in acqua (ricordiamoci che acquistiamo a peso). L'agricoltura biologica ha un ruolo importante nella conservazione della fertilità dei terreni, è benefica per la biodiversità, riduce i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica.
Il biologico può essere visto inoltre come un approccio olistico alla salute del pianeta e i maggiori costi dei prodotti biologici sono largamente compensati dai vantaggi ambientali che comporta. Cerchiamo di comprare solo prodotti locali e di stagione e chi può perché ha del terreno a disposizione costruisca un piccolo orto o frutteto famigliare, ne guadagnerà tutto il pianeta.
Fabio Gant
Agricoltura
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