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I TESORI DEL PARCO: IL MERLO

Uno di questi è il nero merlo (Turdus merula) che ormai popola privo di ogni timore tutti i parchi e giardini di tante città  oltre che le campagne.  Lo stesso merlo che in campagna é diffidente e fugge lontano lanciando il suo grido di allarme al primo rumore, probabilmente pensando di sentire il rumore di uno sparo o il fischiare dei pallini, in città si posa sui terrazzi, razzola sotto le panchine dei parchi o gira tra le auto in sosta alla ricerca di insetti ma anche di briciole, resti di spuntini e altri avanzi di consumo umano.

Lungo circa 25 centimetri, il merlo presenta uno spiccato dimorfismo sessuale; nero lucente il corpo del maschio con un bel becco giallo arancio, interamente bruno scuro con striature  sul petto e   fortemente mimetico il piumaggio della femmina.

Ubiquitario in Italia, predilige giardini, macchie, siepi e boschi ma anche aree coltivate se vi sono presenti zone arbustive ai margini dei campi. Inizia la costruzione del nido tra fine febbraio e marzo, mentre la riproduzione con più covate si protrae fino a luglio. Il nido costruito quasi interamente dalla femmina è una bella e robusta cesta di fili d'erba e steli di piante ed è sistemato in siepi, arbusti, rampicanti o alberi. Per ogni covata vengono deposte 4-5 uova dal guscio bluastro che vengono covate  per circa 2 settimane dalla femmina, sostituita brevemente dal maschio solo per alimentarsi. Per l'assoluta immobilità e il piumaggio mimetico è quasi impossibile individuarla durante la cova. Più facili da vedere sono invece i giovani che privi di timore si possono osservare da pochi passi mentre vengono nutriti da entrambi i genitori. Il canto dei merli, particolarmente melodioso ed articolato, è stato fonte d’ispirazione per diversi artisti: Messiaen scrisse addirittura un’opera per flauto e piano dal titolo “Il merlo nero” dopo aver passato diverso tempo a studiarne il canto.


 


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