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DETERSIVI ECOLOGICI: COME SCEGLIERLI E COME USARLI
"Conoscere e sceglier bene l'impatto sociale ed ambientale dei nostri acquisti e consumi, ridurre attentamente la nocività ed aumentare invece l'equità e la compatibilità ecologica, organizzare e usare circuiti capaci di promuovere e di diffondere scelte accettabili, contribuire a finanziare - sia con le scelte di acquisto, sia con l'investimento dei propri risparmi- strutture solidali ed attente anche agli equilibri naturali, denunciare e boicottare commerci e prodotti iniqui e nocivi (e sono la vasta maggioranza), approfondire e diffondere l'informazione e la consapevolezza di fatti e circostanze." (Alexander Langer 1946- 1995)
Questa frase di Langer, che dovrebbe essere insegnata nelle nostre scuole, mi è stata di guida nella scrittura di quest'articolo e dovrebbe accompagnarci quando compiamo delle scelte di acquisto.
Districarsi tra la vasta offerta che il mercato fa di prodotti per la pulizia della casa e il bucato è impresa quanto mai difficile. I parametri da verificare per una scelta consapevole sono spesso difficili da interpretare per un comune consumatore che non sia un chimico di provata fama. Inoltre, per fare un esempio pratico, uno stesso ingrediente può essere più o meno nocivo in funzione della temperatura dell'acqua di lavaggio, oppure un ingrediente innocuo se usato da solo, non è più tale se viene adoperato in combinazione con gli altri componenti del prodotto.
Le etichette spesso non sono esaurienti per non dire generiche e rimandano il consumatore a siti web chiari solo a esperti internauti laureati in chimica organica con master in comunicazione o a numeri verdi dove chi risponde non sa esservi di aiuto. Come se non bastassero i problemi per la scelta, anche l'utilizzo di questi prodotti implica la conoscenza di vari e diversi fattori: la temperatura di impiego, la composizione chimica della supeficie da lavare o il tipo di fibra del tessuto, il colore, la marca dell'elettrodomestico, la durezza dell'acqua*, il tipo di sporco.
Non conosciamo o ci vengono taciuti gli effetti che questi prodotti hanno sul nostro organismo, che sono certamente allergenici, e alcuni ingredienti o composti sono cancerogeni e teratogeni.
Già solo quest'accenno sintetico ai problemi connessi alla scelta e all'utilizzo di un detersivo o di un prodotto per la pulizia scoraggia qualsiasi consumatore che si affida per le sue scelte alla pubblicità che offre il bianco più bianco, l'uomo in ammollo o che vuole lavare lui i piatti (figura sparita da tempo, troppo poco macho forse?), maestri pulitori, prati fioriti, capi morbidissimi, sbiancanti senza strappo e via dicendo. Forse è meglio abbandonare il caos e percorrere un'altra via più sicura: basta a prodotti aggressivi, tensioattivi cationi, sbiancanti ottici, coloranti, profumi chimici, prodotti testati sugli animali. Ci sono in commercio e sono facilmente reperibili nei negozi di prodotti biologici, detersivi e prodotti per la pulizia della casa, del corpo e per il bucato realizzati con ingredienti naturali.
Questi prodotti sono solitamente concentrati, il che ne richiede una minore quantità per l'uso. Spesso le confezioni sono ricaricabili, la loro biodegradadilità è totale, le loro etichette sono di norma chiare ed esaurienti (anche oltre le normative vigenti), sono realizzati con detergenti naturali di origine vegetale e non contengono di norma sostanze "sconsigliabili" per l'ambiente.
Molti loro componenti** provengono dalla catena del commercio equo con le popolazioni del sud del pianeta cosa non trascurabile se si pensa che con i detersivi industriali arricchiamo poche multimazionali della chimica e del petrolio prima causa di guerre e instabilità nel mondo.
Pur in assenza di una legislazione che definisca con certezza cosa deve intendersi per "ecologico", il loro acquisto offre più garanzie per l'ambiente e per la nostra salute e se ben impiegati ripagano del maggior costo iniziale per le quantità minori di prodotto necessarie per un buon pulito.
Per le pulizie domestiche inoltre si possono usare prodotti che abbiamo in casa e che utilizziamo spesso per alti scopi. I vetri si possono pulire con la carta del giornale inumidita (con risultati superiori a quasiasi prodotto chimico); possiamo disinfettare le superfici o i sanitari del bagno con alcool denaturato o con aceto, l'acqua bollente unita al bicarbonato di sodio è un buon disinfettante e disincrostante. Per stappare tubazioni e scarichi meglio la vecchia ventosa e l'aceto che pericolosi acidi o caustici, per profumare sono sufficienti bastoncini di incenso od oli essenziali o le bucce d'arancia poste sul termosifone. Cose che si sono sempre fatte e che tra poco saremo costretti a ripristinare. Anche in questo caso il nostro decantato “progresso” è solo una nociva illusione.
* Un parametro importante ai fini di un utilizzo consapevole dei prodotti per la pulizia e per il bucato è la durezza dell'acqua, più questa è dura, ovvero più contiene ioni di calcio e di magnesio, maggiore dovrà essere la quantità di prodotto da usare. Se l'acqua è molto dura (informarsi presso l'ente erogatore) la sola soluzione è quella di installare un addolcitore domestico che consente di diminuire la durezza dell'acqua, preserva macchinari e tubatore da depositi di calcare e fa evitare l'uso di prodotti anticalcarei
** www. biodizionario.it interessante sito per controllare se gli ingredienti sono accettabili oppure no
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